“Zaccheo, scendi subito perché oggi devo fermarmi a casa tua” (Lc 19,5).
[…] Perché “devo”? Perché il Padre, ricco di misericordia, vuole che Gesù vada a “cercare e salvare ciò che era perduto” (Lc 19,10). La grazia di quell’incontro imprevedibile fu tale da cambiare completamente la vita di Zaccheo». (Benedetto XVI)
Festa del Corpus Domini 2012
Benedetto XVI: «Senza l’adorazione eucaristica, Dio non incide nella vita»
Trascrizione della relazione sul contenuto teologico della mostra
(di Concetta Carruba Toscano)
Trascrizione della relazione sul contenuto iconografico della mostra
(di Maria Pia Demma e Rita Martorana Tusa)
BENEDETTO XVI
UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI Mercoledì, 11 gennaio 2012
Il filo rosso della mostra
a cura di Filippo Belli, autore dei testi
Solo il divino può salvare l'umano. L'esperienza umana, infatti, si presenta come un dramma irrisolto: un desiderio sconfinato cui l'uomo non sa rispondere da sé.
Questo dramma è diventato l'oggetto proprio dell'iniziativa di Dio in Gesù Cristo: «Oggi devo fermarmi a casa tua» (Lc 19,5). La risposta alla smisurata indigenza dell'uomo è l'incontro con la persona di Gesù che apre la vita alla grandezza di Dio, la fa quindi diventare più giusta, più bella, più umana, cioè più corrispondente al desiderio infinito che la costituisce.
L'Eucaristia è oggettivamente la realtà più adeguata alla fame e sete dell'uomo perché in essa il dono di Dio che è la sua stessa persona è sostanzialmente e interamente presente e operante. Dio ha assicurato in modo imprevedibile e impensabile la sua presenza e amicizia rendendosi così familiare a noi nel sacramento dell'Eucaristia come lo è il cibo per la nostra fame. Non qualcosa, ma se stesso.
Per questo l'Eucaristia sollecita ed esalta la nostra libertà: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna».
Il percorso della mostra
La mostra si apre col celebre episodio di Zaccheo, emblema dell’uomo curioso e desideroso di vedere Gesù. Perché? Cosa gli mancava? E che cosa accade quando Gesù entra nella casa, cioè nella vita di un uomo?
PRIMA SEZIONE – Una smisurata indigenza.
La prima sezione sviluppa il tema della fame e della sete dell’uomo, la sua “smisurata indigenza” cui solo Dio può dare risposta adeguata. Proprio mentre risponde ai bisogni elementari, Dio educa il suo popolo a ciò che costituisce la risposta piena al bisogno di sazietà: «Ti ha nutrito di manna […] per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore» (Dt 8,3).
SECONDA SEZIONE – Io sono il pane della vita.
Si introduce così il tema della seconda sezione che si incentra sul capitolo sesto del vangelo di san Giovanni. Gesù ha compassione del bisogno dell’uomo, moltiplica i pani e i pesci, ma essi non bastano: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. […] Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. […] Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia di questo pane vivrà in eterno» (Gv 6,35.55‐56.58).
TERZA SEZIONE – «Signore, da chi andremo?»
Il dono di sé di Gesù chiama in causa la libertà dell’uomo, tema della terza sezione. Mai essa è sfidata come in questa domanda di Gesù ai suoi apostoli:«Volete andarvene anche voi?». Emblematica è la risposta di Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna» (Gv 6,67‐68). Parole, cioè, che possono guidare l’uomo e sostenerlo nell’affronto della quotidianità del vivere: «L’Eucaristia è il cibo che li [i battezzati] sostiene nel lungo cammino dell’esodo attraverso il deserto dell’umana esistenza» (Benedetto XVI). Qui sta la grande alternativa: mettere al centro della vita sé e accontentarsi dei pani e dei pesci, oppure ospitare nella propria vita la presenza di Gesù e rimanere a Lui attaccati.
QUARTA SEZIONE – Il dono permane.
«Rimani con noi, Signore». L’ultima sezione della mostra approfondisce il “rimanere” come caratteristica propria della vita cristiana, nella duplice dimensione del rimanere del Signore nella sua Chiesa e del nostro rimanere nel suo amore: «Egli è qui». Da questo nasce la vita nuova del cristiano che si esprime in tutti gli ambiti della vita personale e sociale.
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